In un mondo dominato dalla veloce evoluzione dei motori di ricerca e dai loro misteriosi algoritmi, Google elenca dieci certezze sulle quali basa la propria filosofia di lavoro e spiega come la costante insoddisfazione sia il vero motore dell’azienda.
Ho passato 4 ore in crisi di astinenza, astinenza da internet. Un viaggio disconnesso, una piccola “odissea offline” durante la quale non ho potuto twittare, scrivermi un appunto o scegliere dove andare per cena.
Siamo abituati a sentir dire che l’Italia è una nazione dove la popolazione sta invecchiando. Non c’è da stupirsi perciò se da anni la percentuale di anziani che navigano su internet è in continuo aumento.
Un’analisi di Kaspersky Lab sui filtri di parental control ha evidenziato cosa cercano i cosiddetti “nativi digitali” online. Le ricerche effettuate da adolescenti e bambini riguardano anche argomenti non adatti ad un pubblico così giovane.
In che direzione si muove internet? Quali sono i servizi maggiormente apprezzati e richiesti dagli utenti? Le stime per il 2012 dicono che le direzioni principali sono i social network (di massa e di nicchia), gli strumenti di geolocalizzazione, il mercato mobile, il riconoscimento vocale e i tablet low cost. Grazie a smartphone e tablet, Internet esce sempre più dai computer per avvicinarsi alle attività del mondo esterno.
Smartphone, tablet, connected Tv, social network e Apps: sono queste le nuove frontiere che la rete Internet offre per il sistema Italia. Questo il quadro dei mercati digitali consumer, evidenziati da un’indagine dell’Osservatorio SMAU – School of management del Politecnico di Milano. I dati dell’anno 2011 parlano da soli, con una crescita di ben 11 punti percentuali rispetto al 2010, per un giro di affari pari a 14 miliardi di euro.
Facebook, Twitter, LinkedIn: i social network attirano ogni giorno un maggior numero di persone, soprattutto di sesso femminile. Così ci dicono i risultati di uno studio condotto negli Stati Uniti dal “Pew Internet & American Life Project” . Se nel 2005 solo il 5% degli utenti del web sceglievano di visitare siti di social networking, ora il 55% degli internauti è iscritto e, negli adulti, addirittura il 65% afferma di utilizzarli spesso. Anche se le preferenze vanno ancora per motori di ricerca e servizi di e-mailing.
Sono i social network l’ultima frontiera della vendita di prodotti commerciali sul web. Non si tratta di un esperimento, ma in certi casi è già realtà, come dimostrano i risultati positivi conseguiti da importanti brand come Diesel, Levi’s, Disney e Pizza Hut. Marchi che prima di altri hanno intuito le potenzialità di Facebook, che hanno investito risorse e vagliano innovative formule di contrattazione con i clienti.
Diritto d’autore e delle comunicazioni in rete. Materia ostica, delicata. Materia da qualche mese sotto i riflettori, in ragione del provvedimento che dal prossimo mercoledì 6 luglio potrebbe dettare nuove regole e assegnare ampie deleghe di tutela all’Autorità Garante per le Comunicazioni. Contro Agcom e il pacchetto di modifiche non mollano però la presa i diversi oppositori, privati cittadini, studi legali, e associazioni come Agorà Digitale, Altroconsumo, Adiconsum, Assonet, Assoprovider.
Gli italiani non sanno più vivere senza la posta elettronica. Dispongono in media di 2,6 caselle e-mail a testa, che vengono controllate per un tempo di almeno 60 minuti al giorno. Ma c’è anche chi dedica fino a 4 ore per leggere una sfilza di messaggi che può superare e abbondantemente quota 100. I numeri, piuttosto eclatanti, arrivano dall’indagine “Email Marketing Trends 2011” realizzata dalle agenzie MagNews e Nielsen.
In Italia costa cara, davvero cara la scarsa formazione a livello informatico della Pubblica Amministrazione. Ogni anno, a causa di questo problema, le casse pubbiche perdono ben 205 milioni di euro, il 12% della produttività. Questi i dati emersi dalla ricerca realizzata da Aica (Associazione italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico) in collaborazione con la Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi di Milano.
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